mercoledì 1 maggio 2024

AFRIKA NOW

Salifou Lindou
Salifou Lindou
Social Game 4, 2022
cm 200x270
Il Museo Ettore Fico a Torino ospita fino al 30 giugno 2024 la mostra AFRIKA NOW, composta da cinque mini personali di artisti di origine africana e della Guadalupa già rappresentati in Europa da importanti gallerie internazionali: Bouvy Enkobo (Kinshasa, 1981), Victor Fotso Nyie (Douala, 1990), Elladj Lincy Deloumeaux (Guadalupa, 1995), Salifou Lindou (Foumban, 1965) e James Mishio (Accra, 1997).
Tutte le opere compaiono per la prima volta in un museo in Italia e la maggior parte di esse sono state create appositamente per questa sede.
Cinque volumi monografici racchiusi in un unico cofanetto corredano la rassegna, entrambi a cura  di Andrea Busto.
James Mishio
James Mishio
Reflection In Perspective
2003

Inaugurano il percorso i lavori di Salifou Lindou (Camerun). Si tratta di scene corali a tecnica mista (acrilico, pastello, pennarello, collage su tela) di grandi dimensioni, con intrecci di linee brulicanti di volti, decori e colori stratificati. Il corpo sociale, nelle molteplici relazioni fra individui, si articola in cicli pittorici (Social Game, Politiciens, L'exode et la famille #3, 2023), a volte risolti tramite un lineare profilo bianco su fondo nero.
L’intreccio di sottili strisce metalliche modella piccole sculture, segnatamente la portatrice d’acqua Me mbié ne kié me tui, che in un gesto quotidiano denuncia l’endemico problema del reperimento di risorse idriche. Tema ripreso nel polittico a pirografia su lamiera Water Research (2023), esso celebra la tenace resilienza della donna, colta altrove in pose spontanee o istanti di quiete (Le temps d’un the, La pose).
Victor Fotso Nyie
Victor Fotso Nyie
Venus
2022
James Mishio realizza quadri materici, intensi ritratti ad acrilico e olio su tela. L’acqua di una piscina (Meditation, Back To Back) avvolge soggetti enigmatici, dallo sguardo magnetico, assorti in uno stato ipnotico di regressione inconscia.
Giovane artista ghanese, nella serie Identity denuncia la discriminazione dei capelli, forma di razzismo nota col nome di texturism o hairism, sposando la causa di Ahmad Cissé, fotografo e creativo senegalese, figura faro nella poetica dell’autore esordiente, impegnato nella definizione assertiva della propria identità.

Victor Fotso Nyie, originario del Camerun, crea iperrealisti volti in ceramica. Presenze surreali con inserti in foglia d’oro poggiate su basamenti poveri quali mattoni e terra, appaiono come incarnazioni di entità apotropaiche (Renaissance), testimonianze di antiche tradizioni e simbolo di forza generatrice attribuita alla feconda Madre Terra. Purificazione, Reine mère, Ange gardien (2022) partecipano a questa cosmogonia traendo a sé piccole effigi totemiche, numi tutelari del processo rigenerativo.
Bouvy Enkobo
Bouvy Enkobo
NDOTO / Rêve
 2022
Utilizza codici metropolitani l’arte di Bouvy Enkobo (Repubblica democratica del Congo) il quale dichiara: “Mi piace [...] confrontarmi direttamente con la realtà della strada. Cerco di trasmettere questa energia nei miei dipinti [...] ibridando la pittura con i collage e le carte desunte dai manifesti raccolti direttamente in strada».
Molte delle sue opere ritraggono figure allo specchio (Talanga 1, Talanga 2) immagini sensuali e decadenti, talvolta circondate da mise en place con racemi, frutti, e oggetti poveri - una lattina di Coca Cola a far da lucerna - su sfondi intensi di colore blu e viola (Ma MarieQui cherche). La vis espressiva e cromatica del dipinto evidenza per contrasto la vulnerabile natura dell’uomo: accidioso, inerte al cospetto del mondo. Temi sensibili analizzati in NDOTO / Rêve con lo stesso sguardo del pittore Lucian Freud, talché il fedele levriero giace accovacciato fra le braccia del padrone in un singolare rimando a soluzioni già note. All’iconografia classica è affidato il dolore umano racchiuso nell’imponente Testament, quadro ad acrilico e collage su tela, ispirato al soggetto sacro della Pietà.
Elladj Lincy Deloumeaux
Elladj Lincy Deloumeaux
Eloge à la memoire #5
2023
Elladj Lincy Deloumeaux nato nelle isole Antille, a otto anni si trasferisce con la famiglia in Francia.
L’eleganza dei corpi (Après le bain) e la resa estetizzante dei volti - nella serie Senza titolo a pennarello e pastello su carta - caratterizzano uno stile ricercato con accenti simbolisti (Eloge à la mémoire #5, monumentale profilo incorniciato da un ‘sudario’ in pizzo traforato) e atmosfere oniriche (Le bapteme). Centrale è - qui come fra gli autori precedenti - l'unicità della persona. Ancor più se troneggia in un interno scenografico dagli evidenti retaggi afro caraibici: i decori delle stoffe, (Les cercles de Aké), la soffusa nostalgia (Panser ces maux / Heal these pains) o la calma silente di un torrido pomeriggio d’estate (Les beaux jours au plateau).

AFRIKA NOW
8 marzo - 30 giugno 2024
MEF – Museo Ettore Fico
Via Francesco Cigna 114, Torino
Orari: da giovedì a domenica
dalle ore 14,30 alle ore 19,30
www.museofico.it

mercoledì 24 aprile 2024

FABBRICATORI DI FAVOLE

Giacomo Gullo
Giacomo Gullo
Fidati di me (2018)
cm 90 x 90, olio su tela
«Se dovessi scegliere un simbolo augurale per l’affacciarsi del nuovo millennio, sceglierei questo: l’agile salto del poeta filosofo che si solleva sulla pesantezza del mondo, dimostrando che la sua gravità contiene il segreto della leggerezza, mentre quella che molti credono essere la vitalità dei tempi, rumorosa, aggressiva, scalpitante e rombante, appartiene al regno della morte, come un cimitero di automobili arrugginite». Nella citazione tratta dalle Lezioni americane di Italo Calvino¹ risiede il significato e la necessità, affatto secondaria, di riconoscere alla creazione artistica e al genere fiabesco in particolare, un valore etico e una pedagogia edificante.
Cristina De Maria
Cristina De Maria
Falene rosse (2010)
cm 76 x 56, acquerello, ecoline
Lo hanno inteso da tempo i ventisei autori che, interpellati dal critico e curatore Elio Rabbione a confrontarsi sul tema della fiaba, hanno attinto al personale immaginario per prodursi in una settantina di narrazioni pittoriche riunite nella mostra collettiva FABBRICATORI DI FAVOLE, presso il MIIT - Museo Internazionale Italia Arte, polo espositivo diretto da Guido Folco. Affacciato sulla pittoresca cornice del fiume Po, con la presenza solenne del Monte dei Cappuccini a dominare la collina torinese, anche il paesaggio, attore comprimario fra i lavori protagonisti, concorre dalle finestre a definire lo scenario fiabesco promesso al visitatore.
Giorgia Madonno
Giorgia Madonno
La nostra anima è un iceberg (2024)
cm 36 x 48, acquerello e pastello ad olio su carta
Non solo appannaggio dell’infanzia, la dimensione fantastica abbraccia attitudini molto diverse fra loro, vi si sono cimentati Esopo, Apuleio, Hesse, Orwell, Rodari, insigni letterati dalla notte dei tempi ai giorni nostri.
In maniera analoga la rassegna si presta a varie letture: i dipinti di paesaggio possono raffigurare paure inconsce o nostalgie arcadiche, la fisionomia di un volto evocare mondi lontani (Fioraso) o l’intimità degli affetti (Destefanis). Nulla di più fuorviante che tentare un parallelismo fra le opere esposte e i racconti dei fratelli Grimm o di Perrault: mentre lì la morale è espressa in chiave allegorica, sulla tela le pennellate di colore dichiarano apertamente l’intento dell’autore. Non mere illustrazioni di storie leggendarie, bensì figurazioni di esperienze concrete, autobiografiche in alcuni casi, per soggetti descrittivi, portatori di un significato proprio.
Andreina Bertolini
Andreina Bertolini
Frutti di Stagione - Primavera (2023)
cm 40 x 40, olio su tela 
Il mistero, componente essenziale di ogni prodotto dell’inconscio, si ritrova nella tecnica, nello stile che contraddistingue ogni artista. Espressionismo astratto (Brosio), rimandi metafisici (Branciari), concettuali (Curletto), sono altrettanti modi (forse anche etichette riduttive) per descrivere spazi interiori, enigmi o simboli universalmente condivisi, archetipi junghiani (centrali nella ricerca di Giorgia Madonno) nei quali ognuno può rispecchiarsi.
Non manca tuttavia un’esplicita vocazione fiabesca, nella dimensione agreste di Bruno Molinaro, nel mondo fluttuante di Giacomo Gullo, nel lirico idillio di Simonetta Secci, nel realismo straniante di Giacomo Sampieri e in molti dipinti fedeli al dato reale. È il caso dei paesaggi di Dario Cornero e di Enrica Carbone, dei fiori di Giancarlo Costantino, delle nature morte di Andreina Bertolini.
Occorre dunque tacitare il frastuono del mondo e fermarsi. Si udrà allora l’eco fatata risuonare nel quadro, effimero diaframma sospeso fra mito e realtà. 

I. CALVINO, Lezioni americane. Sei proposte per il terzo millennio, Garzanti, Milano 1988, p. 13

Dario Cornero
Dario Cornero
Trasparenze estive (2023)
cm 54 x 80, acrilico su foglio di carta ad alta grammatura,
su pannello di masonite

Espongono: Graziella Alessiato, Andreina Bertolini, Anna Branciari, Maria Brosio, Enrica Carbone, Giorgio Cestari, Dario Cornero, Giancarlo Costantino, Ezio Curletto, Cristina De Maria, Lidia Delloste, Mara Destefanis, Alessandro Fioraso, Franco Goia, Giacomo Gullo, Giorgia Madonno, Adelma Mapelli, Bruno Molinaro, Marina Monzeglio, Annamaria Palumbo, Luisella Rolle, Giacomo Sampieri, Simonetta Secci, Magda Tardon, Eleonora Tranfo, Paolo Viola.

FABBRICATORI DI FAVOLE
Dal 18 aprile al 4 maggio 2024
MIIT - Museo Internazionale Italia Arte
Corso Cairoli 4 - Torino
Orario: dal martedì al venerdì dalle 15,30 alle 19,30; sabato dalle  10 alle ore 12,30 e dalle 15,30 alle 19,30; domenica e le festività del 25 aprile e del 1° maggio dalle 10 alle ore 12,30
https://www.italia-arte.it/museo-miit/

giovedì 11 aprile 2024

L’ INFORMALE A TORINO

Pinot GALLIZIO
Pinot GALLIZIO 
Senza titolo, 1961 
Olio su tavola, 68,5x46,5 cm 
Collezione privata
Guarda al futuro la mostra TORINO ANNI ‘50. La grande stagione dell’Informale, allestita fino al 1 settembre 2024 a Palazzo Accorsi Ometto, nel cuore della Torino barocca.
Sede del Museo di Arti Decorative, dimora del lungimirante antiquario Pietro Accorsi, le esposizioni ospitate negli spazi rinnovati intendono ampliare il dibattito intorno alle arti figurative focalizzando l’attenzione sui movimenti d’avanguardia che dal dopoguerra ad oggi hanno proiettato la città in un una dimensione di respiro internazionale.
Karel APPEL
Karel APPEL 
Maternità, 1956 
Olio su tela, 100x70 cm 
Collezione privata 
© Karel Appel, by SIAE 2024
Senza tradire l’originaria vocazione, il Museo, dopo il secondo ampliamento inaugurato nell'ottobre 2023, dalle arti applicate si rivolge alle collezioni private e di prestigiose istituzioni contestualizzando l’oggetto d’arte attraverso ricostruzioni documentarie e il confronto dialettico fra gli autori.
Curata da Francesco Poli l’esposizione presenta 70 quadri provenienti da 50 prestatori in un «percorso fluido», a partire dall’«immagine guida» di Pinot Gallizio - di cui ricorrono sessanta anni dalla morte, avvenuta il 25 febbraio 1964, artista glocal di stanza ad Alba in contatto col cenacolo di Albisola - punto di riferimento visivo in ardita connessione con il cassettone intarsiato in avorio e madreperla, capolavoro dell'ebanista Pietro Piffetti.
Umberto MASTROIANNI
Umberto MASTROIANNI 
Deflagrazione, 1962-1963 
Bronzo, 110x98x60 cm 
Torino, Galleria del Ponte 
Il percorso si snoda a partire dall’astrattismo geometrico del gruppo MAC (Movimento Arte Concreta) - fondato a Milano nel 1948 da Dorfles, Munari, Monnet e Soldati - per ripercorrere la fortuna dell’Informale a Torino  con Soffiantino, Carena, Mastroianni e una trentina di pittori e scultori di area torinese (fra cui, uniche presenze femminili, Carol Rama e Paola Levi Montalcini) aderenti in modi del tutto originali e diversificati al movimento consacrato dal critico Michel Tapié in una serie di grandi mostre parigine e culminato nella rassegna al circolo degli Artisti di Torino “Arte Nuova. Esposizione internazionale di pittura e scultura” (1959), curata dallo stesso Tapié con Luciano Pistoi e Angelo Dragone.
Mario LATTES
Mario LATTES 
Kaddish , 1959 
Olio su tela, 75x55 cm 
Collezione Caterina Bottari Lattes
Nato dalla crisi causata dal secondo conflitto mondiale, in reazione al Novecentismo, non mancano nelle sue fila rappresentanti dall’indole narrativa, come Lattes, artefice di un volto ieratico memore della Shoah (Kaddish), insieme alla sintesi formale operata da Aimone (Testa), uniche tracce persistenti di una figurazione non del tutto superata.
Il paesaggio è ancora riconoscibile sia nella pennellata gestuale di Spazzapan (La palude ardente), Martina (Paesaggio d’inverno) e Chessa (Monti a Torre Pellice), sia negli ambienti fiabeschi di Casorati (Lampare) e Tabusso, (Peschereccio Freccia verde).
Mauro CHESSA
Mauro CHESSA
Monti a Torre Pellice, 1961-1962
Olio su tela, 50x70 cm
Torre Pellice, collezione civica
Comune di Torre P
ellice, inv. 2815
Nella sezione dedicata alla scena estera, le opere di Jorn, Tapiés, Riopelle, Alechinsky, il giapponese Gruppo Gutai, per non citarne che alcuni, accanto al video dedicato alle architetture di Gabetti e Isola, Mollino, Venturelli, Nervi e altri protagonisti di Italia ‘61, raccontano la Torino del boom economico, teatro di un collezionismo colto dalla forte impronta internazionale. Proposte di pregnante attualità a settant’anni dalla loro comparsa, efficaci nel suscitare interrogativi fra le giovani generazioni di studenti, chiamate a cogliere con rinnovata creatività le sfide estetiche e tecnologiche del terzo millennio.

TORINO ANNI ‘50. La grande stagione dell’Informale
Fino al 1 settembre 2024
Museo di Arti Decorative Accorsi Ometto
Via Po, 55 - Torino
Tel. 011837688 int. 3
Info@fondazioneaccorsi-ometto.it
www.fondazioneaccorsi-ometto.it

venerdì 5 aprile 2024

VOCI DAL PASSATO. FILM E VIDEOGIOCHI

Gian Giorgio Massara

Pellicola d’un tempo 
In questi giorni al Casino Luxembourg, Forum art contemporain (41, Rue Notre-Dame) sono state inaugurate Mostre curate da due signore nate entrambe nel 1990. Rispetto allo scrivente che compie 93 anni e che si occupa d’arte fin dagli anni Sessanta del Novecento, si tratta di giovani leve nel mondo della cultura europea.
Il primo commissario è LAURA LUX che ha invitato dodici presenze in occasione della mostra IMAGES AT WORK .
Dal 1895, con i fratelli Lumière, la macchina fotografica s’impone nel campo delle evoluzioni, tanto storiche quanto lavorative.
In catalogo, il testo di Harun Farocki è dedicato alle immagini di Sortie d’usine: l’autore considera e inquadra l’importante presenza dei lavoratori fotografati nella realtà del quotidiano.

Laura Lux - puntuale studiosa che vive a Londra - propone quindi una mostra che conduce ai films, alla cinematografia vissuti attraverso il tema che guarda sempre al lavoro, utilizzando documentari, “films d’artistes”, per approdare alla poetica della fatica fisica; senza scordare il rivoluzionario maggio francese che ha sconvolto le scuole e le menti di mezza Europa, quel Sessantotto che a poco a poco svanisce.
FORCED AMNESIA
Allestimento mostra
Parallelamente i commissari NADIA  ISMAIL  e KEVIN  MUHLEN hanno scelto le opere dell’artista lussemburghese Mary-Andrey Ramirez  in occasione della mostra FORCED AMNESIA incentrata sulla realtà dei videogiochi. Si tratta pur sempre di faticare!
Lo spirito di creatività dell’artista valuta la realtà dei “numeri” che convivono con il nostro quotidiano: si tratta di installazioni - non prive di un sottile “humour” - destinate a sfociare nell’incontro fra finzione e realtà.
D’altra parte, la vita tutta veste spesso l’abito della finzione! Le opere della Ramirez sono state esposte a Düsseldorf, Praga, Colonia e New York dove ha vissuto per sei mesi con una sorta di Borsa Premio (ISCP).

Come sempre i minuscoli cataloghi del Casino sono agevoli nel riferire le notizie e tutti insieme forniscono uno specchio reale nel campo delle Arti Visive europee.
La mostra è stata organizzata in coproduzione con Kunsthalle Gießen.

Con la scomparsa del notaio Ettore Morone, Console Onorario del Lussemburgo Piemonte - Valle d’Aosta, “vero torinese”, è stato nominato - nel medesimo ruolo - il figlio Remo, anch’egli notaio. Complimenti e buon lavoro.

giovedì 4 aprile 2024

L' AUTORITRATTO DI LEONARDO

Autoritratto
Leonardo da Vinci
Autoritratto
ca. 1517-1518
pietra rossa su carta
Torino, Musei Reali.
Biblioteca Reale, inv. 15571 D.C.
Il format A tu per tu con Leonardo - l’incontro con le opere del Maestro conservate alla Biblioteca Reale di Torino -, torna quest’anno in una versione totalmente inedita, dedicata al celeberrimo autoritratto a sanguigna, icona della storia dell’arte di tutti i tempi.

Posta sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e con il patrocinio della Regione Piemonte, l’esposizione L’Autoritratto di Leonardo. Storia e contemporaneità di un capolavoro, a cura di Paola Salvi, docente all’Accademia di Belle Arti di Brera, presenta oltre 60 opere delle quali 15 originali di Leonardo, tra cui spiccano 6 fogli del Codice Atlantico realizzati in Francia, nel periodo in cui egli disegnava il celebre Autoritratto, tra il 1517 e il 1518, negli ultimi anni di vita trascorsi ad Amboise alla corte del re Francesco I.
Madonna con il Bambino
Lorenzo di Credi (Firenze, circa 1457 – 1537)
 Madonna con il Bambino
circa 1488-1490
tavola, 66 x 48 cm
Torino, Musei Reali
Galleria Sabauda, inv. 170
La mostra è arricchita da numerosi prestiti, accordati da prestigiose istituzioni italiane e da collezioni private e presenta testimonianze originali dell’attività del Genio di Vinci integrate da una nutrita selezione di dipinti, disegni, incisioni, matrici calcografiche e fotolitografie che documentano la fortuna del celebre disegno di Torino dal Cinquecento al Novecento.

A impreziosire questo racconto per immagini, la Galleria Sabauda dedica per la prima volta una sala a venti opere eseguite da pittori leonardeschi – allievi, seguaci e imitatori – nelle quali si evidenzia l’attualità della lezione di Leonardo.
Uomo con le mani al viso
Giuliano Vangi
Uomo con le mani al viso
2000
legno policromo, cm 200 x 50 x 52
(particolare)
Una selezionata rassegna di 15 sculture di Giuliano Vangi (Barberino del Mugello, Firenze, 1931, deceduto a Pesaro dopo lunga malattia nella notte del 26 marzo scorso), segnate da una peculiare intensità espressiva, completa con uno sguardo contemporaneo l’ambito della raffigurazione del volto.

Per tutta la durata della mostra, la facciata di Palazzo Reale ospiterà un videomapping sostenuto dalla Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino e dall'Unione Industriali Torino.
Accompagna la rassegna il catalogo L’Autoritratto di Leonardo. Storia e contemporaneità di un capolavoro, a cura di Paola Salvi, pubblicato da Silvana Editoriale.

L’AUTORITRATTO DI LEONARDO
Storia e contemporaneità di un capolavoro

28 marzo – 30 giugno 2024
Musei Reali, Biblioteca Reale
Piazza Castello 191, Torino
Orario: Da martedì a domenica, orario 9-19 (ultimo ingresso ore 18).

CON LEONARDO NEGLI OCCHI
Un percorso nelle collezioni della Galleria Sabauda
28 marzo – 28 luglio 2024
Galleria Sabauda, primo piano

GIULIANO VANGI. Volti contemporanei
 
Galleria Sabauda, primo piano e Giardino Ducale
28 marzo – 30 giugno 2024

L’ingresso alle esposizioni in Galleria Sabauda è compreso nel biglietto dei Musei Reali
Da martedì a domenica orario 9-19 (ultimo ingresso ore 18).